È tempo anima mia!
A fine anno si fa un bilancio e si fanno dei propositi per l’anno nuovo. Ma noi credenti non ne abbiamo bisogno: il bilancio è sempre un Te Deum, perché quello che gli altri scacciano come “anno vecchio”, per noi è sempre un dono di Dio per cui rendere sommamente grazie. Mentre il cosiddetto “anno nuovo”, che spesso viene rappresentato come un neonato, per noi è un nuovo anno da vivere con la barra del timone puntata dritta su Dio.
E quindi, quest’anno, abbiamo pensato di farvi degli auguri “utili” (come i regali di Natale “utili”). E vi proponiamo questa poesia del IV secolo d.C. che, in realtà, potrebbe essere una forma diversa di preghiera, che non si rivolge a Dio o ad un santo ma si focalizza sullo spronare noi stessi alla ricerca dell’Onnipotente.
L’autore è San Gregorio Nazianzeno (detto anche Gregorio di Nazianzo), nato a Nazianzo, in Cappadocia, il 329, morto il 25 gennaio 390 (data incerta) è stato un vescovo teologo greco. Riconosciuto dalla Chiesa cattolica come Dottore e Padre della Chiesa.
Auguriamo, quindi, a tutti voi, un 2024 centrato sul dirigersi, ciascuno con la propria velocità, dritti verso Dio.
È tempo, anima mia
È tempo, anima mia, è già tempo
se vuoi conoscere te stessa,
il tuo essere ed il tuo destino,
donde vieni e dove è giusto che tu riposi,
se vita è quella che vivi
o se aspetti di meglio.
Mettiti all’opera, anima mia,
bisogna che tu purifichi la tua vita così:
cerca Dio ed i suoi misteri,
quel che c’era prima di questo universo
e che cosa è quest’universo per te,
donde viene e quale è il suo destino.
Mettiti all’opera, anima mia,
tempo è che tu purifichi la tua vita.
Gregorio di Nazianzo, Poesie su sé stesso, LXXVIII
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